Bambini, smartphone e miopia

La scorsa estate mi colpì molto il caso descritto in questo articolo bit.ly/dailymail-miopia di una bambina cinese di 2 anni affetta da una gravissima miopia dopo avere usato il cellulare per più mesi. I genitori dissero di averle permesso da circa un anno di giocare al cellulare senza restrizioni.

Non ho mai potuto verificare la veridicità di queste informazioni, ma quello che è certo è che sempre più studi associano la crescente miopia nei bambini all’uso dei device elettronici.

Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’ennesima raccomandazione rivolta a genitori e tutori di tutto il mondo: vietate l’uso di schermi luminosi ai bambini sotto i 2 anni e non più di un’ora al giorno dai 5 anni in poi.

Non solo smartphone quindi, ma anche tablet, pc e televisore.

Le continue sollecitazioni provenienti dagli schermi influiscono negativamente sulla salute degli occhi, predisponendo una percentuale sempre più alta delle nuove generazioni allo sviluppo di difetti refrattivi.

Nei prossimi dieci anni, le stime parlano di un raddoppiamento dei casi di miopia nei giovani.

In particolare dobbiamo fare attenzione alla luce blu emessa dai monitor moderni. Questo tipo di luce colpisce la retina con maggiore energia e frequenza causando irritazione, secchezza, affaticamento e offuscamento della vista. Inoltre influisce sull’accomodazione, cioè la capacità di mettere a fuoco. A lungo andare questo continuo affaticamento dell’occhio può portare alla miopia.

Importante anche la distanza: minimo 30 cm da cellulari e computer, minimo 2 metri dal televisore.

Gli apparecchi elettronici inoltre influiscono anche su altri importanti aspetti della vita del bambino.

La luce blu incide fortemente sul ciclo sonno-veglia, interferendo con la qualità e la durata del sonno, momento fondamentale per la rigenerazione cellulare di tutto il corpo, e quindi anche degli occhi.

Inoltre i bambini che passano molto tempo davanti agli schermi fanno inevitabilmente meno movimento e trascorrono meno tempo all’aria aperta. E sappiamo già come diversi studi recenti hanno evidenziato il rapporto tra la luce naturale e la miopia: i bambini che trascorrono molte più ore all’aria aperta sono meno soggetti a diventare miopi rispetto ai coetanei che trascorrono il tempo libero in casa.
Come è possibile? Tutto merito della dopamina.
Prodotta dalla retina sotto la luce naturale, sembra impedisca all’occhio di crescere troppo durante la pubertà, pregiudicando la visione ottimale.

Quindi, copritevi bene, mettete via i cellulari e fatevi una bel giro in bicicletta la parco con i vostri figli!


Natale: 5 consigli per prenderti cura dei tuoi occhi

Sì, hai letto bene… proteggere gli occhi in inverno.

Potrà sembrarti strano perché siamo abituati a farlo in estate. Ma anche durante la stagione invernale non dobbiamo dimenticarci di pochi ma importanti gesti quotidiani.

Ecco i miei 5 consigli per le vacanze, soprattutto se hai in programma viaggi in montagna o al mare:

1 – Non dimenticare gli occhiali da sole

Gli occhiali da sole sono importanti anche durante la stagione invernale, i raggi ultravioletti nocivi infatti penetrano attraverso le nuvole indipendentemente dalla stagione. In più, se ti trovi sulle piste da sci, devi ricordare che la luce riflessa dalla neve può essere molto pericolosa. Lo sapevi che l’acqua riflette il 65% della luce solare, mentre la neve ne riflette l’80%?
Importantissimo quindi indossare sempre occhiali da sole con lenti certificate e infrangibili o maschere da sci con adeguata protezione anti UV.
Il riflesso del sole può arrivare a bruciare in nostri occhi se non protetti e causare, nel peggiore dei casi, la cosiddetta ‘cecità della neve‘, una condizione dolorosa che provoca sensibilità alla luce e che può durare fino a una settimana. Se porti le lenti a contatto inoltre, sciare con la maschera ti aiuterà anche a proteggerti dall’aria.
Lo stesso consiglio vale se stai pianificando un viaggio in paesi caldi ed esotici. Metti in valigia occhiali da sole per tutta la famiglia!

2 – Indossa un cappello

Un cappello con visiera o a tesa larga aiuta a tenere i raggi UV lontani dal viso e dagli occhi. Non è sicuramente l’ideale per sciare, ma può essere perfetto per le passeggiate in montagna o per il relax in spiaggia.

3 – Idrata gli occhi

Gli ambienti caldi e secchi possono essere causa di disidratazione. Un caminetto, un riscaldamento ad aria calda, come spesso si trova negli hotel, o grandi ambienti chiusi con ricircolo di aria possono far seccare gli occhi con conseguente arrossamento e sensazione di fastidio. Il mio consiglio è tenere a portata di mano delle lacrime artificiali da usare in caso di necessità, soprattutto se si indossano lenti a contatto o se si ha la tendenza a soffrire di occhio secco.
Cerca sempre di non stare direttamente sotto un flusso di aria calda e se l’ambiente ti sembra molto secco puoi utilizzare un umidificatore per interno.

4 – Attenzione alla congiuntivite

La congiuntivite è molto comune anche in inverno e può avere diverse cause.
Si può sviluppare a seguito di una forte irritazione oculare, causata ad esempio dalla troppa esposizione ai raggi solari, dai riflessi della luce sulla neve o dal vento forte. Una buona prevenzione è, come abbiamo già detto, indossare gli occhiali da sole.
In altri casi invece è di origine virale o batterica e si diffonde da persone a persona. È buona prassi quindi lavarsi spesso le mani e evitare di toccarsi gli occhi, soprattuto quando si è in luoghi pubblici.
In caso di congiuntive non curarti mai con il ‘fai da te’ perché potrebbe essere molto pericoloso per i tuoi occhi. Rivolgiti sempre ad un oculista per il trattamento adeguato.

5 – Protezione solare

Durante l’inverno la pelle del viso non è preparata all’esposizione solare… Mare o montagna, proteggila sempre con una crema con livello di protezione adatto al tuo fototipo. E cerca di esporti al sole gradualmente per evitare brutte scottature al primo giorno di vacanza!


Soffri di mal di testa?

Il mal di testa è uno dei disturbi più comuni. Molte persone ne soffrono e può avere diverse cause, spesso difficili da identificare. Quello che però molti non sanno, è che il mal di testa è uno dei primi sintomi legati ai disturbi della vista.

Fitte nella nuca, tempie che pulsano, una leggera pressione dietro gli occhi, i sintomi possono essere diversi e molto fastidiosi. Per provare a capire se l’emicrania può dipendere da un disturbo della vista vi suggerisco di prestare attenzione a quando compare e come si manifesta.

Se si presenta ad esempio dopo qualche ora di lettura, quando si guida o quando si guarda la tv, forse i vostri occhi stanno facendo uno sforzo eccessivo per mettere a fuoco e dunque ve lo “segnalano” attraverso il mal di testa.
In questi casi il disturbo dovrebbe scomparire con il riposo. Provate quindi a chiudere gli occhi almeno mezz’ora per vedere se la situazione migliora.

Se così fosse vi consiglio di sottoporvi ad un controllo per valutare e correggere il difetto visivo. Sembra strano, ma alcune persone non si rendono conto di vedere male e lo realizzano solo dopo aver indossato le lenti correttive. Può capitare ad esempio nei casi di difetti lievi, soprattutto se si soffre di ipermetropia, perché l’occhio riesce a compensare il difetto ma con un grande sforzo e a lungo può portare al tanto odiato mal di testa.


Blefaroplastica - Studio oculistico Lucchini Milano

Blefaroplastica - Domande e risposte

Giovanna: “Mi piacerebbe fare la blefaroplastica inferiore e laser resurfacing ma ho pochissimo tempo per poter recuperare come posso ridurre la pelle molle che rimarrà dopo aver rimosso le borse di grasso inferiori per via interna?”

Cara Giovanna, al termine dell’intervento di blefaroplastica inferiore per via interna, via transcongiuntivale, la pelle lassa va gestita fondamentalmente in due modi che differiscono molto nella tecnica e nei tempi di recupero.
Per avere una convalescenza più rapida, in pazienti giovani, preferisco eseguire l’asportazione chirurgica di una sottile striscia di sola cute subito al di sotto delle ciglia (tecnica Pinch).
La sutura eseguita con un sottilissimo filo viene rimossa dopo un paio di giorni lasciando una cicatrice invisibile.
Se si dispone di più tempo per recuperare e la paziente necessita di una ristrutturazione di un’ampia zona perioculare, allora la tecnica di Laser Skin Resurfacing eseguita con la combinazione del laser CO2 e del laser ad Erbium è ideale.
Indicata nei casi di foto invecchiamento cutaneo rende la pelle compatta e liscia ma il rossore post operatorio intenso dopo i primi giorni diminuisce progressivamente in circa venti giorni. Un make-up coprente a base verde aiuta a nascondere il rossore residuo.

Per maggiori informazioni sulla chirurgia estetica del viso contatta il nostro Staff Studio Lucchini: 02-43981956 o 349-3418930


I buoni propositi al rientro delle vacanze

Evviva le vacanze! Il sole, l’aria pulita, la buona alimentazione e il contatto con la natura giovano al benessere del nostro corpo, della mente… e anche dei nostri occhi. Al rientro in città, non dimentichiamo di prenderci cura della nostra vista anche dopo l’estate.
Questi sono i miei buoni propositi.

Fare attività fisica 
Diverse ricerche scientifiche hanno ormai dimostrato che l’attività aerobica svolge un ruolo importante nella prevenzione di alcune patologie oculari, tra cui il glaucoma e la maculopatia.

Più attenzione al computer
Basta prendere i giusti accorgimenti per lavorare bene al computer senza affaticare la vista: illuminazione adeguata, postura corretta, filtro antiriflesso e pause ogni 20 minuti per far riposare gli occhi.

Mangiare bene
L’estate offre tantissimi cibi ricchi di vitamine e antiossidanti. Ma anche le altre stagioni non sono da meno. Gli agrumi, ad esempio, sono ricchi di vitamina C che mantiene in funzione il nervo ottico; la frutta secca è fonte di antiossidanti e vitamina E; le uova sono preziose alleate degli occhi grazie ad acidi grassi Omega 3, cisteina, zolfo, lecitina e luteina; carote e patate dolci sono ricche di beta-carotene, prezioso antiossidante che mantiene l’occhio giovane.

Moderare l’uso di smartphone e tablet nelle ore notturne
Smartphone e tablet emettono una grande quantità di luce blu che sottopone i nostri occhi ad uno stress fuori dalla norma. Questo tipo di luce, inoltre, interferisce con la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, abbassando la qualità del nostro riposo notturno.

Buon rientro a tutti!


Bambini e occhiali da sole

Tutti al mare! Ma con gli occhiali da sole…

Ogni estate quando sono in spiaggia mi rendo conto che la maggior parte dei bambini piccoli non indossa gli occhiali da sole.

Lo so, non è un’impresa facile, l’ho sperimentato in prima persona. Ma come proteggiamo la loro pelle con la crema solare, non possiamo dimenticarci di proteggere anche i loro occhi.

Come sempre, quando si tratta bambini, il mio consiglio è trasformare da subito l’esperienza in un gioco.
Potrebbe essere divertente per loro imitare mamma e papà, magari con degli occhiali giocattolo.
Potreste poi portarli in negozio e far scegliere a loro il modello, puntando sulle forme più colorate e divertenti. 
Anche confrontarli con quelli degli amichetti potrebbe servire, per far capire al bambino che indossare un’occhiale non è un evento straordinario ma parte della quotidianità.

Attenzione però a delle indicazioni importanti nella scelta dell’occhiale:

  • Robusti ma leggeri, con dimensioni adatte alla forma del viso: per non infastidire e pesare su occhi e orecchie.
  • Lenti di qualità e anti raggi ultravioletti: esiste un indice impresso sulle lenti che va da 1 a 4. Il 4 indica la migliore protezione.
  • Lenti alla melanina: per proteggere dalla “luce blu”, una radiazione poco conosciuta ma molto pericolosa per l’occhio umano.
  • Lenti infrangibili: per permettere anche ai bambini più piccoli di giocare in libertà ed evitare pericolosissimi danni dovuti ad un occhiale rotto.
  • Montatura antiallergica e fasciante: per schermare eventuali riflessi della luce.
  • Ultimo ma non meno importante: gli occhiali devono avere marchio CE.

Gli occhiali da sole vanno indossati anche quando il cielo è coperto perché gran parte dei raggi solari penetra attraverso le nuvole.
E indossare anche un cappellino aiuta ad evitare troppi raggi solari sul viso.
Buona estate!


Sindrome da visione al computer - Studio oculistico Lucchini Milano

Sindrome da visione al computer

Sindrome da visione al computer, ne avete già sentito parlare?
Mal di testa, secchezza e arrossamento oculare, vista offuscata, irritazione agli occhi, visione doppia, dolore al collo e alla schiena.
Questi sono alcuni dei sintomi legati alla Computer Vision Syndrome che, secondo recenti studi, colpisce più del 50% delle persone che trascorrono molte ore al computer.

Come possiamo proteggere i nostri occhi?
Seguendo alcuni semplici accorgimenti è possibile prevenire futuri disturbi alla vista:

Usare una luce giusta
Illuminare bene e in modo uniforme l’ambiente di lavoro, evitare i riflessi e posizionare il monitor con le finestre sul lato e mai davanti o dietro.

Impostare il monitor
Applicare uno filtro anti-riflesso allo schermo e regolare la luminosità uniformandola all’ambiente circostante.

No ai caratteri troppo piccoli
Aumentare la dimensione del testo per non affaticare troppo la vista.

Inumidire gli occhi
Sbattere gli occhi frequentemente per evitare secchezza oculare o irritazioni.

Fare delle pause
Per evitare l’affaticamento da messa a fuoco, distogliere lo sguardo dallo schermo ogni 20 minuti e osservare un oggetto lontano.

Postazione di lavoro
Utilizzare una seduta ergonomica e posizionarla alla giusta distanza: il viso dovrebbe essere a circa 50/70 cm dallo schermo.

Per chi trascorre quotidianamente molte ore al computer consigliamo inoltre di sottoporsi regolarmente ad una visita oculistica. È possibile prevenire l’insorgere dei sintomi con una corretta prevenzione, valutando con il proprio oculista quante ore si trascorrono davanti allo schermo, quali posizioni si assumono e la comparsa dei primi sintomi.


Prepara la tua pelle al sole

L’estate si avvicina e vuoi preparare la pelle del tuo viso all’esposizione solare?
La biorivitalizzazione è il trattamento che fa per te.

Idratazione completa
La biorivitalizzazione idrata e rigenera il derma preparandolo all’esposizione solare, che sicuramente ci regala l’abbronzatura tanto desiderata, ma a lungo andare irrita e disidrata la pelle del viso a causa dei radicali liberi.

Rapidità
Il trattamento é molto veloce. Una seduta si effettua in pochi minuti senza particolari controindicazioni.
Nello specifico consiste in una serie di micro iniezioni di sostanze bio-compatibili con effetto super idratante e ristrutturante, come preparati vitaminici e acido ialuronico.
Il mix di sostanze viene selezionato dal medico in base all’età e alle caratteristiche della pelle.

Totalmente indolore
La biorivitalizzazione è indolore perché le micro iniezioni sono superficiali. Nelle zone più sensibili, come il contorno labbra e il contorno occhi, si può utilizzare del ghiaccio o una crema anestetica per ridurre il fastidio.

I benefici
La biorivitalizzazione si differenzia dagli altri trattamenti perché le iniezioni non servono per “riempire” le rughe ma per introdurre nel derma sostanze che stimolano la naturale produzione di collagene, elastina e acido ialuronico endogeno.
In questo modo la pelle è più protetta dall’azione dannosa dei radicali liberi e migliora notevolmente in compattezza ed elasticità.
Il trattamento ridona alla viso un aspetto luminoso, fresco e compatto.

SE SEI INTERESSATO A SCOPRIRE DI PIÙ SULLA BIORIVITALIZZAZIONE O SU ALTRI TRATTAMENTI, CONTATTACI SUBITO!
02.43981956 – 349.3418930 – info@ludoc.it


Occhiali chirurgia refrattiva - Studio oculistico Lucchini Milano

Chirurgia refrattiva: le cinque domande più frequenti

Il Dott. Lucchini risponde alle cinque domande più frequenti che ci sottopongono i nostri pazienti prima di un intervento di chirurgia refrattiva:

1 – IL LASER PUÒ CORREGGERE QUALSIASI PROBLEMA?
La chirurgia refrattiva può correggere la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo e la presbiopia.
Il Dottore valuta e propone le diverse tecniche disponibili in base al difetto da correggere e alle caratteristiche dell’occhio individuate durante la visita pre-operatoria.
In alcuni casi, proprio durante questa visita, il paziente scopre di non potersi sottoporre all’intervento per alcune particolari condizioni dell’occhio.

2 – L’INTERVENTO È DOLOROSO?
No, perché poco prima vengono instillate delle gocce di collirio anestetico. A seconda della tecnica utilizzata o della condizione individuale del paziente, è possibile avvertire fastidio o dolore nelle ore o nei giorni successivi.

3 – DOPO L’INTERVENTO NON AVRÒ PIÙ BISOGNO DEGLI OCCHIALI?
La maggior parte dei pazienti non ha più bisogno di usare occhiali o lenti a contatto dopo l’operazione. Terminato in decorso post operatorio, il difetto visivo è stato corretto e nell’arco di qualche settimana la vista di stabilizza completamente.
In rari casi non è possibile correggere totalmente il difetto visivo durante il primo intervento. Si effettua quindi, a distanza di minimo un anno, un piccolo intervento di correzione per raggiungere il risultato desiderato.

4 – È VERO CHE DEVO STARE AL BUIO PER QUALCHE GIORNO DOPO IL LASER?
No, non è necessario chiudersi in casa al buio dopo l’intervento. Si raccomanda però di non esporsi alla luce diretta del sole nei primi giorni e di usare sempre gli occhiali da sole quando si esce nei mesi successivi. In particolare per chi decide di sottoporsi al laser poco prima dell’estate.

5 – QUANTO DURA LA CONVALESCENZA?
Il recupero post operatorio è rapido ma dipende dal tipo di tecnica utilizzata.
Se si esegue una Relex Smile, la più recente e innovativa, si possono riprendere le normali attività quotidiane già dopo poche ore dall’intervento.
Con le altre tecniche, si va dalle 24 ore della Femto Lasik, fino a qualche giorno di recupero per la PRK.

Se stai pensando di sottoporti al laser e vuoi approfondire con ulteriori domande, puoi contattarci via mail a info@ludoc.it o chiamandoci in studio: 02.43981956 – 349.3418930


Lo sai che le lacrime fanno bene?

A cura di Humanitas Medical Care di Arese in collaborazione con Dott. Claudio Lucchini.

“Alla ricerca delle lacrime perdute.” Suona strano ma c’è chi, soffrendo di secchezza oculare, vorrebbe scoppiare in un pianto “umidificante”.

Una delle più recenti ricerche scientifiche, pubblicate sul British Journal of Opthalmology, ha appurato che circa il 20% degli adulti, oltre i 40 anni, soffre del disturbo noto come “occhio secco”. I numeri tendono a crescere. Tale sindrome, detta da Disfunzione Lacrimale, è una patologia che si manifesta anche dopo anni in due principali forme: quella causata da ridotta produzione lacrimale (ipolacrimia) e quella derivante da eccessiva evaporazione lacrimale (dislacrimia).

Alla base di questo trend vi è sicuramente il prolungato uso di PC, tablet e smartphone, davanti ai quali trascorriamo ore intere. Quando, infatti, ci concentriamo su una specifica attività che richiede un impegno continuo della vista, la frequenza con cui si battono le palpebre diminuisce e si incrementa il fenomeno di evaporazione: tutto ciò può indurre una riduzione del film lacrimale che protegge l’occhio.

Ne sono responsabili anche le modifiche degli equilibri ormonali nelle donne durante la menopausa, in particolare i diminuiti livelli di estrogeni che possono causare una progressiva atrofia delle ghiandole di Meibonio (produttrici dello strato lipidico delle lacrime) che, ostruendosi, riducono la quantità di secrezione lipidica.

“Spie della sindrome dell’occhio secco – spiega il dottor Claudio Lucchini, specialista in Oculistica di Humanitas Medical Care – sono bruciore, arrossamento, fotofobia, vista appannata e la sensazione di un corpo estraneo nel bulbo oculare.”

Questo disturbo, oltre al fastidio che lo contraddistingue, se non trattato adeguatamente può peggiorare, inducendo una condizione di infiammazione cronica dell’occhio, che si trova esposto a tutti gli agenti esterni.

Quale è la cura più efficace?

L’obiettivo della terapia è ripristinare la pellicola lacrimale, ricreando la triplice stratificazione naturale (composta da un primo strato mucoso profondo, uno acquoso intermedio e un terzo lipidico superficiale). “Sicuramente – precisa lo specialista – l’impiego di lacrime artificiali può essere determinante. Un altro importante aiuto viene da piccoli accorgimenti che suggeriscono di esporsi quanto meno possibile allo smog, proteggere gli occhi con lenti solari e cessare il vizio del fumo”.